at first an ethical quarrel: writing a bass line so
complex and hard to play,
but at the same time easy listening. the only way to handle this
paradox is to come up with an ensuing tango, if you manage.
therefore this tango obviously cannot be a hindering dance, deprived of
an opposite illumination, lights from amidst; a wrecked amplifier and a
deadline without technical value. less of all could assail us the
anxiety of an outer world language which operates mediating among
things coming up.
the solution is trivial and it has to do with blind recording: a dance
hall lit from behind where my grandfather used to move whithout
chronological order attacking the present youth with offensive alfas
and typical events. the french language was then taken on short loan,
such as the electric radiator and the sounds it emits, and the strokes
which a telephone simulates.
prima poni un problema di natura etica: scrivere un
giro di basso talmente difficile e al contempo orecchiabile,
che solo mediante un tango efficace si possa venirne a capo.
ma questo tango non può chiaramente essere un ballo scevro di
luci da dietro, non può certo mancare un amplificatore che si
rompe e una scadenza senza capacità tecnica. meno che mai
può assalirci l'angoscia di una lingua del non mondo che funga
da mediatrice fra le seguenti cose.
la soluzione è banale ed è connessa al fatto stesso di
dover registrare senza guardare: una balera retro illuminata dove mio
nonno andava al contrario ed assaliva i giovani con frasi offensive ed
eventi del tipo. il francese poi fu preso in prestito, come del resto
la stufetta, e i suoni che ne derivano, e la danza che un telefono
simula.
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